Contratti di locazione a canone concordato: le agevolazioni

canone concordato

Tra i contratti di locazione ad uso abitativo, troviamo i così detti contratti di locazione a “canone concordato”. Essi sono le tipologie di contratto più convenienti sia per il proprietario che per l’inquilino con agevolazioni specifiche ai fini IRPEF e IMU.

I contratti a canone concordato trovano la loro disciplina nella Legge 431/1998. I criteri per la loro definizione sono stati invece ultimamente chiariti e dettati dal Decreto Ministero Infrastrutture e Trasporti di concerto con il Ministro Economia e finanza del 16/01/2017.

Cosa sono i contratti di locazione a canone concordato e quando si applicano?

I contratti di locazione a canone concordato vengono stipulati per immobili ad uso abitativo. Le forme e i contenuti dei contratti, devono rispettare specifici accordi territoriali stipulati tra le associazioni di categoria dei costruttori e degli inquilini.

La convenienza maggiore per l’inquilino sta nel fatto che il canone del contratto può essere compreso esclusivamente tra il minimo ed il massimo valore riconosciuto nell’accordo territoriale.

Per effettuare questa valutazione vengono individuate delle aree che hanno caratteristiche omogenee per valore di mercato, dotazione di infrastrutture (spazi verdi, trasporti pubblici, servizi scolastici, sanitari ecc). La determinazione delle fasce di canoni compresi tra il minimo ed il massimo applicabile, è stabilita prendendo in considerazione, la tipologia dell’alloggio, lo stato di manutenzione, se l’immobile è arredato o meno e se eventualmente dotato di box auto, cantina, spazi verdi, ascensore ecc.

Per la stesura del contratto di locazione a canone concordato, bisogna quindi rispettare l’accordo territoriale siglato con le organizzazioni di categoria, che a sua volta segue le linee guida del D.M 16/01/2017.

Se il comune è sprovvisto di tale accordo, la normativa prevede che si possa prendere come riferimento l’accordo del comune più vicino e demograficamente omogeneo anche se fuori regione.

Quando si applica il contratto di locazione a canone concordato?

Il contratto a canone concordato si applica:

  • Per i contratti di affitto ad uso abitativo. La formula del contratto in questo caso è 3+2;
  • Per i contratti di locazione di natura transitoria la cui durata non può essere superiore a 18 mesi;
  • Per i contratti di locazione per studenti universitari, la cui durata va da 6 mesi a 3 anni.

Le agevolazioni del contratto a canone concordato

Come già detto nel paragrafo precedente, una delle più importanti agevolazioni per l’inquilino è che a differenza dei contratti a canone libero, l’affitto da corrispondere non può superare il massimo o il minimo di quanto è stato pattuito nell’accordo territoriale. Le altre agevolazioni per gli inquilini sono:

  • Per gli immobili che sono adibiti ad abitazione principale oggetti di contratto, spetta all’inquilino una detrazione d’imposta pari ad € 495,80 su base annua per redditi fino ad € 15.493,71 oppure pari ad € 247,90 se il reddito non supera € 30.987,41;
  • Per i lavoratori dipendenti che trasferiscono la propria residenza per motivi di lavoro a non meno di 100 Km dalla precedente e comunque al di fuori della propria regione; e per i giovani di età compresa tra i 20 e i 30 spetta una detrazione di € 991,60 se il reddito non supera i 15.493,71 euro; di € 495,80 se il reddito non supera 30.987,41 euro;
  • Una detrazione del 19% dall’imposta lorda sui canoni dei contratto a canone concordato stipulati sulla base di contratti di ospitalità; stipulati con enti per il diritto allo studio universitario; con Università e collegi universitari legalmente riconosciuti, enti senza fine di lucro e cooperative; stipulati da studenti universitari con sede distante non meno di 100 km dalla residenza dello studente.

Le agevolazioni per i proprietari dell’immobile invece sono:

  • I reddito imponibile dei fabbricati locati a canone concordato, senza opzione della cedolare secca, è ulteriormente ridotto del 30%;
  • L’I.M.U. per i fabbricati locati a canone concordato, è ridotta del 25%;
  • Se l’immobile è situato nei comuni riconosciuti ad alta densità abitativa, la base imponibile per l’imposta di registro è ridotta del 30%;
  • In caso di cedolare secca e se l’immobile è situato in un comune riconosciuto ad alta densità abitativa, l’imposta è del 10%.

Si allega il Decreto Ministeriale del 16/01/2017 con i relativi allegati e fac-simili delle tipologie di contratti a canone concordato:

The package should consist of a single PDF file and should be submitted per email no later than March 17, Email: tatsumi-takashi nite. cialis over the counter south africa The catalysis community mourns the loss of one of its formative and most influential figures, Professor Dr.

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Franco Agnello

Tributarista, esperto in materia fiscale, contabile, amministrativa. I miei profili Social: Facebook - LinkedIn - Instagram

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